Seta premiata da UNHCR Italia per l’inserimento lavorativo dei rifugiati
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, celebrata ogni anno il 20 giugno, l’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) ha assegnato a SETA per l’anno 2023 il prestigioso riconoscimento “Welcome. Working for Refugee Integration”. Arrivato alla sua sesta edizione, “Welcome. Working for Refugee Integration” è il progetto con cui UNHCR Italia favorisce l’integrazione delle persone rifugiate nel mercato del lavoro, promuovendo il più ampio coinvolgimento del settore privato in collaborazione con le istituzioni e con le organizzazioni della società civile, e rivolgendosi quindi a tutti gli attori del mondo del lavoro. Il progetto ha coinvolto oltre 200 aziende italiane, tra le quali figura anche SETA che nel 2023 ha inserito nel proprio organico due rifugiati di origine afgana nell’ambito del progetto “Mod-In. Modena Include”, promosso da Prefettura e Comune di Modena e finanziato dal Ministero dell'Interno nell'ambito del Fami-Fondo Asilo Immigrazione 2014-2020.
La premiazione è avvenuta a Roma presso il campus della Luiss “Guido Carli”: il premio è stato ritirato dall’avv. Costanza Righi Riva, direttrice Risorse Umane di SETA, che così commenta: “Siamo davvero orgogliosi di aver ricevuto il premio ‘Welcome. Working for Refugee Integration’, che riconosce l’impegno della nostra azienda a contribuire a diversi progetti finalizzati ad offrire un’opportunità di lavoro concreta e stabile, garantendo un futuro e salvaguardando la dignità delle persone costrette a fuggire da guerre e persecuzioni. SETA offre loro contratti a tempo indeterminato. Inoltre, con queste azioni inclusive, SETA sensibilizza il proprio personale e sviluppa all’interno dell’azienda una cultura dell’integrazione e dell’accoglienza, che diventano valori aziendali”.
Alla cerimonia era presente anche Khair Ahmad Mirzaei, giovane ingegnere informatico originario di Kabul, attualmente assunto da SETA a tempo indeterminato come operatore tecnologico presso la sede di Modena. Dopo la fuga dall’Afghanistan avvenuta ad agosto 2021, Khair è arrivato in Italia ed è stato ospitato inizialmente in un Centro di Accoglienza, poi presso un parente già residente in provincia di Modena. Grazie al progetto “Mod-In. Modena Include” Khair Ahmad Mirzaei ha potuto realizzare un percorso verso l'autonomia e l'inclusione socio-lavorativa, superando ostacoli di tipo burocratico o culturale/linguistico ed attivando un inserimento formativo e lavorativo mirato all’interno dell’azienda di trasporto pubblico.
“Per un’azienda come la nostra, che ha come mission principale l’erogazione di un servizio essenziale ad un territorio che comprende tre bacini provinciali nei quali vivono e lavorano oltre 1,5 milioni di cittadini – sottolinea Alberto Cirelli, Presidente di SETA - riservare un’attenzione particolare al tema dell’inclusione e del rispetto delle differenze è fondamentale. In SETA questi temi sono vissuti ogni giorno come elementi positivi, fautori di crescita personale e collettiva. Siamo pertanto particolarmente lieti di ricevere il riconoscimento attribuitoci da parte dell’UNHCR in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato: è la testimonianza concreta del buon lavoro svolto e costituisce un ulteriore stimolo a proseguire in questa direzione”.
Il programma “Welcome. Working for Refugee Integration” ha attivato nel 2023 ben 11mila e 700 percorsi professionali a favore di persone rifugiate, di cui il 20% donne.
Il bilancio è stato tracciato durante la cerimonia di premiazione da Chiara Cardoletti, rappresentante di Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino: “Siamo fieri dei risultati di Welcome, un programma che dimostra che una società più inclusiva non solo è possibile, ma è necessaria per il presente e il futuro del nostro Paese. L’inclusione lavorativa dei rifugiati offre risposte a un problema serio e strutturale della nostra economia come il mismatching tra domanda e offerta di lavoro. Ci tengo a ringraziare tutti i partner e soprattutto le aziende coinvolte per aver interiorizzato lo spirito del Global Compact e per aver pienamente compreso che l’assunzione di persone rifugiate rappresenta un valore aggiunto in termini di disponibilità di forza lavoro e di competenze, ma anche che la creazione di un ambiente di lavoro più inclusivo comporta un miglioramento delle relazioni tra dipendenti e della percezione da parte dei consumatori/clienti”.
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